martedì 6 dicembre 2011

Muffin con cachi cacao e cioccolata

Ecco qui una ricettina veloce e deliziosa che mi ha suggerito la mia amica Beatrice detta "Ba" da mia figlia Isabella. La ricetta originale di Ba prevede l'uso di olio di soia e l'aggiunta di granella di mandorle; io ho leggermente modificato la ricetta e ho utilizzato olio extravergine di oliva, non ho messo le mandorle ma ho messo la cioccolata fondente e ho dimezzato le dosi di cacao.
I cachi del mio giardino maturano tardivamente e sono piccolissimi ma hanno un sapore dolce straordinario!


Lista degli ingredienti:


-200gr di farina di grano biologica (a piacere integrale e volendo di farro o segale)
-2 cucchiai colmi di cacao in polvere biologico
-4 cucchiai di zucchero integrale di canna biologico(Panela)
-2 cachi grossi o 4 piccoli
-1/2 tazzina da caffè di olio extravergine di oliva biologico
-1/2 cucchiaio di fecola biologica
-1 bustina di lievito per dolci biologico
-1 tazza da thè di latte di riso con calcio biologico (va bene qualsiasi tipo di latte)
-30gr di cioccolata fondente biologica




Per questa ricetta ho utilizzato lo zucchero Panela invece che il solito guarapo e devo dire che trovo il Panela profumatissimo e buono, credo che d'ora in poi sarà il mio dolcificante preferito anche se vale sempre la regola che non si dovrebbe mai aggiungere zucchero alle preparazioni ma poi in famiglia sarei l'unica a mangiare! Meglio poco ma di grandissima qualità.
Iniziamo frullando i cachi con il latte di riso, lo zucchero e l'olio



Ho frullato il tutto con il minipimer fino ad ottenere un composto schiumoso



Ho poi tagliato in pezzetti non troppo piccoli la cioccolata fondente perchè mi piace sentire sotto i denti l'effetto del pezzetto piuttosto che avere la cioccolata squagliata ovunque.



Poi ho semplicemente amalgamato in una terrina tutti gli ingredienti secchi, compresa la cioccolata



Ho unito mano a mano il composto schiumoso precedentemente frullato amalgamando per bene gli ingredienti con quelli secchi fino ad ottenere un composto con la giusta cremosità




Per finire ho riempito gli stampini da muffin con il composto così ottenuto cercando di non superare la metà dello stampo per evitare fuoriuscite in cottura (anche se a dire la verità con questa ricetta i muffin non crescono granchè ma rimangono come tortine basse)






Preriscaldate il forno a 180 gradi e infilate pure i muffin quando la temperatura sarà giusta. In 15 minuti questi deliziosi tortini sono pronti (fate la prova con uno stecchino). Potete decorarli a piacere; io ho scelto di spolverarli con dello zucchero a velo per rimanere in tema natalizio con gli stampini che ho comprato all'ikea!



lunedì 21 novembre 2011

Sbrigati, fai pesto che è tardi!!!

Il titolo scherzoso gioca sul fatto che, quando è tardi e la famiglia reclama la pappa, non c'è niente di più veloce che preparare il pesto per condirci un bel piatto di pasta integrale. Quello che vi propongo però non è il solito pesto fatto con basilico verde ma con basilico rosso. Ecco qui la meravigliosa pianta che ho acquistato in una fattoria biologica 




Devo dire che ormai a novembre inoltrato siamo quasi fuori periodo per il basilico ma quest'anno con il caldo che si è protratto fino a poche settimane fa, il mio orticello di piante aromatiche ha prodotto un'enormità di basilico rosso e lo sto sfruttando tutt'ora per fare questo gustoso pesto.
Gli ingredienti per preparare un condimento necessario per circa 500gr di pasta sono:


-70-80gr di foglie di basilico rosso biologico (io mi regolo riempendo un piatto da minestra)
-20gr di pinoli
-2 o 3 spicchi di aglio biologico(può non piacere e c'è chi non lo usa ma per me il vero pesto ha tantissimo aglio!!!)
-olio extravergine di oliva biologico (va aggiunto fino ad ottenere la consistenza desiderata)
-100gr di parmigiano reggiano biologico
-un pizzico di sale grosso marino integrale


Io adoro il parmigiano reggiano mezzano di montagna biologico "Santa Rita", lo trovo favoloso e con un gusto unico, diverso da qualsiasi altro parmigiano, con un sapore davvero di natura.




Se il tempo a vostra disposizione ve lo permette potete provare a fare il pesto usando il mortaio e il pestello altrimenti potete sfacciatamente gettare il tutto nel mixer e frullare fino alla consistenza desiderata, aggiungendo l'olio un po' per volta. 
La particolarità del basilico rosso è che vi regalerà un pesto dal colore viola scuro, di sicuro effetto per preparare un piatto di spaghetti per gli amici!
Ecco qui una foto del mio risultato, buon appetito!



martedì 8 novembre 2011

Seminario di educazione alimentare per operatori di asilo nido

Sono lieta e orgogliosa di presentarvi il prossimo corso di educazione alimentare che terrò presso la Fondazione Montessori di Chiaravalle (An). Il corso è rivolto a tutti gli operatori di asilo nido a cui verrà rilasciato un attestato di partecipazione dalla Fondazione stessa. Le iscrizioni scadono il 15 novembre 2011, se siete interessati a partecipare o conoscete qualcuno a cui potrebbe interessare, fate girare la voce!
Qui di seguito troverete il manifesto dell'iniziativa con tutti i numeri da contattare per avere maggiori informazioni e per iscriversi.



P.zza Mazzini 10
60033 Chiaravalle (An)
C.F: 93111170424
Tel. 0719499296
Fax 0719499278
www.montessoridesign.it
www.mariamontessori.it





      Seminario di educazione alimentare per operatori di asilo nido

                                                                19 – 20 Novembre
                                                            Centro di Formazione
                                                       Via XXV Aprile Chiaravalle

L'alimentazione in età pediatrica ha acquisito oggi notevole importanza per le valenze non solo preventive ma anche costitutive del futuro individuo. Conoscere, capire e comprendere a fondo i fabbisogni alimentari dei bambini è non solo importante ma anche fondamentale per chi si prende cura di loro al di fuori dell'ambito familiare. E' con questo scopo che il seminario si rivolge a tutti gli operatori di asilo nido, con l'intento di fornire loro le basi necessarie per assistere,consigliare e condurre i bambini ad una corretta condotta alimentare.

                                                             Sabato 19 Novembre

ORE 9 – 12      I principi fondamentali della nutrizione: macronutrienti, micronutrienti, e acqua. La piramide alimentare e le calorie. Allattamento: latte materno, vaccino e formule. Come si prepara, si conserva e si somministra il biberon con latte materno e formule. Divezzamento e prime pappe. Svezzamento e primi pasti.

ORE 15 – 18  Allergie e intolleranze con esempi di menù specifici. Disturbi del comportamento alimentare nei bambini.

                                                           Domenica   20 Novembre

ORE 9 – 11   Il momento del pasto nell’Asilo Nido. Errori alimentari più frequenti. Come affrontare particolari esigenze alimentari dei bambini 1-3 anni. Compilazione menù giornaliero per bambini 1-3 anni.

ORE 11 – 12 Spazio libero alle domande, esempi e confronto.


Al termine del seminario verrà rilasciato attestato di partecipazione.

Il seminario tenuto dalla Dott.ssa Ilaria Silvestrini si attiverà al raggiungimento minimo di n° 25 unità.
Le quote d’iscrizione dovranno pervenire entro il 15.11.2011. La quota di  € 50,00 dovrà essere versata contestualmente all’inizio del corso.

martedì 16 agosto 2011

Clafoutis alle pesche

Adoro le pesche nettarine, così dolci, croccanti, profumate e dalla inconfondibile buccia liscia (detesto le pesche con il peletto, mi fanno venire i brividi ad ogni morso!). Conoscete il clafoutis? è un antico dolce francese che si faceva con le ciliegie, il liquore cherry, il burro e il latte. Siccome io sono astemia e non bevo latte ho rivisitato la ricetta cambiando tipologia di frutta (si può fare con tantissime varietà di frutta!), ho tolto il burro e il latte ed ho eliminato anche lo cherry, rendendo questo dolce adatto ai bambini, agli ovo-vegetariani e a tutti quelli che non tollerano il lievito. Iniziamo con la lista degli ingredienti:

-8 pesche nettarine biologiche di media grandezza
-3 uova biologiche
-100gr di guarapo (zucchero integrale di canna biologico)
-90 gr di farina di grano tenero bio (a piacere integrale)
-olio extravergine di oliva bio per ungere la pirofila
-zucchero grezzo di canna biologico per ricoprire le pareti della pirofila



Iniziamo lavando bene le pesche e tagliandole a pezzetti grossolani senza togliere la buccia.




Nel frattempo accendiamo il forno a 180 gradi ed ungiamo con l'olio una pirofila da forno con i bordi alti e cospargiamola con lo zucchero grezzo di canna biologico.


Di solito non utilizzo questo tipo di zucchero per cucinare perchè preferisco usare il guarapo ma non c'è niente di più delizioso che utilizzare zucchero granelloso per rivestire le pirofile perchè dopo la cottura rimane una dolce crosticina che nessun altro tipo di zucchero riesce a fare!
Rompete tre uova biologiche in una terrina ed aggiungete 100gr di guarapo e iniziate a sbattere con le fruste elettriche a massima potenza per il tempo necessario a far raddoppiare in volume il composto e fino a che non risulti spumoso e chiaro.




A questo punto aggiungete 90 gr di farina setacciata avendo cura di procedere piano piano e di mescolare con un cucchiaio di legno un po' per volta in modo da mantenere l'impasto morbido e spumoso.


Adagiate le pesche tagliate a pezzetti sul fondo della terrina avendo cura di spargerle in modo uniforme.



Versate sopra il composto in modo da ricoprire tutta la frutta e infornate a forno già caldo per 45 minuti esatti.



Sfornate il dolce e lasciate riposare per 5 minuti, poi cospargetelo di zucchero a velo.




Il clafoutis va mangiato caldo o al massimo tiepido perchè sprigiona al meglio tutti i succhi e gli aromi della frutta. Come dicevo, si possono utilizzare diverse varietà di frutta, ma il massimo si ottiene con frutta un po' acida e che contiene parecchia acqua (le ciliegie sono infatti perfette!). Se utilizzate frutta meno acquosa come le mele, potete aggiungere al composto circa 100ml di latte di soia o di riso per dare una consistenza più cremosa all'impasto. Quasi quasi mi preparo un clafoutis ai kiwi, che ne dite? Se poi volete accompagnarlo con un po' di panna o di gelato alla vaniglia (perfetto anche alla soia) io non posso che appoggiarvi ed imitarvi in questo caso!

mercoledì 15 giugno 2011

Il cuscinetto con i noccioli di ciliegia

Eccomi qui, ve l'avevo anticipato nell'ultimo post (quello della marmellata di ciliegie biologiche)che ci sarebbe stata una piccola sorpresa, un modo carino per riciclare tutti i noccioli delle ciliegie che faticosamente ho sbucciato a mano per fare la marmellata. Chiara, la cugina di mio marito, mi ha fatto conoscere i fantastici cuscini ripieni di noccioli di ciliegia, e da quando ne ho acquistato uno a marzo scorso, in casa non ne possiamo più fare a meno. Tenendolo in congelatore, è un prezioso rimedio contro i bernoccoli (i ficozzi per dirla alla romana) e i lividi che mia figlia si procura gattonando e camminicchiando per casa perchè è un ghiaccio secco che non brucia la pelle; messo invece nel microonde per 3 minuti a potenza media è un rimedio pratico ed efficace contro il mal di schiena, i dolori cervicali ed addominali perchè rilascia lentamente il calore, sostituendo la vecchia borsa dell'acqua calda che non è mai indicata per i bambini per il rischio di fuoriuscite di liquido bollente. Insomma, chi per un motivo, chi per un altro, in famiglia amiamo tutti il suddetto cuscinetto e ce lo contendiamo come in alcune famiglie si può contendere un telecomando! Ho quindi colto l'occasione della preparazione della marmellata per provare a farne uno piccolo piccolo, delle dimensioni di una presina per intenderci, da tenere fisso in congelatore, che sia della misura giusta per tamponare gli acciacchi al volo. Passo dopo passo ecco le foto del semplice procedimento. Ecco cosa vi occorre:

-3 etti circa di noccioli di ciliegie (si ottengono da 1 kg di frutta fresca)
-2 pezzette di stoffa 15 X 15 cm
-ago e filo


Prendete i noccioli di ciliegia e lavateli per bene. Non importa se attaccato al nocciolo c'è ancora un po' di polpa perchè poi verrà via in un secondo momento. Metteteli in un pentolino a bollire per circa un'ora (io ho sfruttato il tempo di cottura della marmellata).



Terminata la bollitura, sciacquate per bene i noccioli sotto il getto d'acqua fredda. La polpa residua verrà via così facilmente.



A questo punto, i semi andrebbero fatti essiccare al sole e al vento ma, per accelerare la procedura, come per la sterilizzazione dei vasetti di marmellata, anche in questo caso ho utilizzato lo sterilizzatore per i biberon per evitare che i semi germoglino in futuro dentro al sacchetto.



Terminata la sterilizzazione, lasciate all'aria per qualche ora i noccioli ben allargati e separati.



Ora, chi ha una macchina da cucire parte avvantaggiato, chi come me non ce l'ha si deve armare di ago, filo e santa pazienza e iniziare a cucire le due pezzuole di cotone. Mi raccomando, utilizzate un cotone forte e resistente, meglio se di scampoli avanzati e riciclati da vecchi lavori in casa. Io ho trovato una vecchia federa bianca di un cuscino e un pezzo di cotone color lavanda e ho creato un cuscinetto bicolor! Fate combaciare le due parti tenendo all'esterno il rovescio della stoffa ed iniziate a cucire tre lati ripassando più volte i punti per creare una cucitura molto resistente.



Arrivati al quarto lato, lasciate aperta una parte di stoffa di circa 6-7 cm e rivoltate il sacchetto in modo da metterlo nel verso dritto. Riempite con i noccioli di ciliegia e cucite la parte rimanente di stoffa con il sottopunto. Ecco pronto un simpatico ed utilissimo cuscinetto di noccioli di ciliegia, praticamente a costo zero!


martedì 7 giugno 2011

Le bioconserve: marmellata di ciliegie

Ho due alberi di ciliegio in giardino che, oltre a regalarci uno spettacolo mozzafiato a marzo con la loro meravigliosa e profumatissima fioritura, ci hanno regalato in questi primi giorni di giugno una vera valanga di ciliegie. Ho visto scene di puro delirio svolgersi sotto ai miei due alberi, mia madre che si allungava verso i rami più alti ma pieni di ciliegie maturissime, mia figlia di appena un anno che si leccava i baffi vedendo quei succosi frutti rossi penderle sopra la testa, il cane che si mangiava le ciliegie cadute, i muratori in pausa che si godevano un dolce momento di riposo e io e mio marito pieni di formiche per cercare di sfrondare più rami possibile per riempire le ceste da regalare a vicini e parenti. Non potevo non approfittare di tale abbondanza per fare un po' di marmellata da gustare in autunno quando le temperature iniziano a scendere e la voglia di caldo si fa più intensa o in pieno inverno per svegliare al mattino anche i più pigri con l'odore del pane caldo con la marmellata appena spalmata per colazione. Iniziamo subito con la ricetta, gli ingredienti, le dosi e le mie ormai famose fotografie non proprio bellissime del "passo dopo passo insieme arriveremo alla fine".




Ecco gli ingredienti:

-1,3Kg di ciliegie mature biologiche(tolti i noccioli rimane 1Kg di frutta)
-400gr di guarapo biologico ed equo-solidale
-il succo di mezzo limone bio
-1 mela bio grattugiata

Lavate le ciliegie, privatele del picciolo e mettetele a scolare in uno scolapasta.




Ora c'è la parte più noiosa ma, si sa, fare la marmellata è una di quelle cose che richiedono tempo e pazienza, come tutte le ricette che devono riuscire bene! Quindi armatevi di santa pazienza e togliete a mano i noccioli da tutta la frutta in modo da ottenere circa 1Kg di pura frutta. Non gettate assolutamente via i noccioli ma metteteli da parte che nel prossimo post ci sarà un'idea carina su come riutilizzarli!




Pesate 400gr di zucchero guarapo bio ed equo-solidale, aggiungetelo alla frutta insieme al succo di mezzo limone bio, mescolate bene con un cucchiaio e riponete la ciotola in frigo per almeno due ore in modo da far uscire più succo possibile dalle ciliegie.





Trasferite il contenuto della ciotola in una pentola di acciaio con il fondo spesso (non usate mai pentole di alluminio!) e aggiungete una mela bio grattugiata che serve a sostituire la classica bustina di pectina che di solito si aggiunge per addensare la marmellata. La mela è ricchissima di pectina e svolge (meglio) la stessa funzione della pectina liofilizzata che si trova in commercio, aggiungendo sapore e un tocco eco-bio al tutto! Appena si raggiunge il primo bollore, abbassate la fiamma e procedete con la cottura per almeno 1 ora, 1 ora e 15 minuti, mescolando regolarmente con un cucchiaio di legno per non far attaccare la marmellata al fondo della pentola.





Nel frattempo pulite bene dei barattoli da conserva in vetro e sterilizzateli mettendoli a bollire in una pentola capiente piena di acqua per almeno 20 minuti dal primo bollore. A me è venuta in mente un'alternativa al solito metodo sterilizzante: ho utilizzato lo sterilizzatore per i biberon di mia figlia che ormai giaceva inutilizzato in un angolo della cucina. Se avete bimbi potete fare lo stesso, se non li avete, potete chiedere uno di questi sterilizzatori ad amici che hanno figli ormai grandicelli, vi assicuro che saranno più che contenti di sbarazzarsi di questo ingombrante ricordo delle prime pappe!



Una volta sterilizzati, asciugate bene i barattoli e i rispettivi coperchi mettedoli a sgocciolare a testa in giù sopra ad un panno asciutto e pulito.



Trascorsa un'ora abbondante di cottura, verificate la consistenza della marmellata con la prova della goccia, cioè fate scivolare una goccia di liquido su di un piatto pulito tenendolo in verticale: la goccia dovrà scivolare giù molto lentamente, rimanendo per lo più incollata al piatto. A questo punto la marmellata è cotta e potete spegnere il gas, non cercate di prolungare la cottura per addensare ulteriormente il tutto perchè la pectina farà il suo lavoro una volta raffreddatasi, altrimenti rischiate di ritrovarvi con dei barattoli ripieni di marmellata durissima. Con un cucchiaio riempite i barattoli fino a circa 1 -2 cm dal bordo cercando di non far fuoriuscire la marmellata. Se necessario, pulite il barattolo con un panno pulito mantenendo la parte della chiusura più pulita possibile.



Una volta riempiti tutti i barattoli, chiudete con i tappi avvitando per bene e capovolgete i barattoli riponendoli in un luogo fresco e asciutto fino al completo raffreddamento.



La marmellata di ciliegie è pronta! Conservatela per almeno un mese prima di aprirla e non più in là della prossima stagione delle ciliegie (a casa mia non c'è questo rischio, di solito non c'è più traccia di alcun barattolo prima di Natale!!!). Sbizzarritevi a decorare l'etichetta secondo il vostro gusto e la vostra fantasia, utilizzando materiale di riciclo per confezionare dei veri e propri regali con cui fare felici ospiti ed amici in ogni occasione.

lunedì 30 maggio 2011

"Shop your fridge": vegamburger

Ho molte amiche virtuali con cui parlo di moda, ci scambiamo consigli ed indirizzi in cui andare a fare shopping. Proprio da loro ho imparato il termine "shop your closet" che letteralmente significa "fai la spesa nel tuo armadio" che, oltre ad essere un buon metodo per fare ordine e buttare quello che non è più mettibile, è anche la più economica forma di shopping visto che è già tutto pagato e davanti ai nostri occhi. E' quindi probabile che sepolto sotto pile enormi di vestiti ed accessori si nasconda proprio quel capo che avevamo acquistato tempo fa ma che avevamo accantonato aspettando il momento giusto per indossarlo. Mi è venuta così l'idea di coniare il termine "shop your fridge" per dare un nome più esotico all'antica arte del riciclo del cibo avanzato. Mia madre spesso ci rifilava sfiziose cenette riciclate annunciandoci con un francesismo romantico che per cena ci avrebbe fatto delle avance. Devo confessare che da quando mi hanno regalato per il matrimonio due pentole a pressione, la mia cucina è diventata peggio di una stazione ferroviaria di fine '800, piena di vapori e di fischi rumorosi, nonchè di gente che viene a fare due chiacchiere e si ferma a gustare i miei piatti. Capita spesso che usi entrambe le pentole visto che amo cucinare sia i legumi che i cereali in chicchi e, con la bimba piccola che richiede le attenzioni della mamma, senza pentola a pressione non avrei di sicuro tutto il tempo necessario per dedicarmi a questo tipo di preparazioni. Ieri sera ho aperto il frigo per cercare ispirazione e qualcosa da cucinare per la truppa e ho visto questi due bei "avanzi", una pentola con la soia verde bio lessata del giorno prima (direi che la quantità era piuttosto abbondante visto che non ha riscosso grande successo con mio marito) e una ciotolina con una porzione di riso bio integrale cotto con alghe, carote, olive e gomasio, avanzo che ho prontamente tolto dalle mani di mio marito che voleva rifirarlo al cane...
Ho quindi pensato di mettere insieme soia e riso, aggiungere una cipolla tritata grossolanamente e un cucchiaino di mix di spezie bio dal nome esotico, "sapore del deserto" della Herbaria, che contiene sale, timo, sesamo nero, aglio, pimento, zenzero, noce moscata, curcuma, pepe nero, bacche di sommacco, cardamomo, macis e pepe di cayenne. Per quanto riguarda le porzioni ho fatto a caso, diciamo che in linea di massima ho mantenuto la regola di 1 tazza di riso per 2 di legumi. Ho messo il tutto dentro ad una ciotola capiente aggiungendo un pochino di acqua per rendere l'impasto colloso e ho iniziato a pressare un pochino di "poltiglia" con le mani, creando dei buffi hamburger dal colore del manto di un drago e dall'aspetto di un mostro degno di jurassic park! Ecco qui i miei vegamburger che ho chiamato così perchè contengono solo ingredienti di origine vegetale e sono adatti a vegani e vegetariani.


Ho scaldato un po' di olio in una padella antiaderente e ho cotto per pochi minuti le mie vegamburger, giusto il tempo di cuocere brevemente la cipolla, unico ingrediente fresco dell'impasto che invece comprende tutti ingredienti già cotti.
Le ho servite calde calde accompagnate da una fresca insalatina bio colta la mattina nell'orto biologico, che mi è servita per spegnere l'incendio che le spezie hanno provocato nella bocca dopo ogni boccone di vegamburger!



Mi scuso per la pessima qualità delle foto e ribadisco il fatto che nella vita faccio la nutrizionista e non la fotografa quindi questo è quello che passa il Convento, come si dice!
Tornando alle mie vegamburger, devo dire che mio marito ha spazzolato tutto il piatto in meno di un minuto approvando la ricetta con rumorosi hummm ad ogni boccone ,trovando invece da ridire sui singoli ingredienti cucinati il giorno precendente.
La ricetta è valida con qualsiasi tipo di legume e di cereale, basta farsi ispirare dalla fantasia e aggiungere gli ingredienti che troviamo in frigo o in dispensa.
Da oggi in poi il motto sarà "shop your fridge"!
E voi, praticate spesso questo tipo di spesa? avete idee, suggerimenti, o ricettine sfiziose da condividere?

giovedì 14 aprile 2011

Mela mangio!

Voglio proporvi una ricetta super veloce e gustosissima, facile da realizzare e che piacerà a tutta la famiglia, bimbi compresi. Tante persone mi dicono che, finchè il clima non si è fatto veramente caldo, hanno difficoltà a mangiare frutta fresca, soprattutto i bambini che sono abituati a mangiare dolci dolcetti e affini durante le merende e raramente accettano senza borbottare un frutto fresco a meno che non sia estate piena. Chi l'ha detto che la mela cotta debba per forza essere soltanto un tristissimo rimedio per quei giorni in cui abbiamo problemi "ai piani bassi"? Bastano pochi ingredienti e un foglio di alluminio per creare un gustoso pacchetto da scartare e gustare ancora caldo.
Ecco l'occorrente per due persone adulte/tre bambini:

-2 mele biologiche
-1 cucchiaio di uvetta biologica
-1 cucchiaio di zucchero integrale di canna biologico (guarapo)
-1/4 di cucchiaino di spezie miste biologiche "dolci sapori" Herbaria
-1 cucchiaio di yogurt naturale biologico
-rotolo di alluminio da cucina



Si inizia ripiegando il foglio di alluminio su se stesso fino a formare un quadrato con il lato della stessa lunghezza del rotolo. Si taglia lungo il bordo e si ripiegano tutti e quattro i bordini dei lati.





Si ripete l'operazione creando un secondo foglio identico.

Si lavano le mele e si sbucciano, si pratica poi un'incisione centrale per togliere i semi, altrimenti si può usare un più pratico levatorsolo. Io ho utilizzato la varietà Fuji ma si prestano bene anche le classiche renette o altre varietà di mela a seconda dei gusti.
Si tagliano le mele a rondelle dello spessore di mezzo centimetro circa.
Si adagiano le rondelle di mela al centro del primo foglio di alluminio.



Si aggiunge l'uvetta e poi si sparge sopra lo zucchero integrale di canna e infine il misto di spezie per dolci. Io utilizzo questa pratica miscela della Herbaria che contiene cannella, granulato di mandarino, granulato di limone, radice di liquirizia e chiodi di garofano da coltivazione biologica controllata. In alternativa potete macinare voi le spezie che preferite e aggiungere alla fine alcuni chiodi di garofano interi e alcuni pezzetti di stecca di cannella per rendere il tutto non solo più piacevole agli occhi ma anche al gusto e all'olfatto.





A piacere si posso aggiungere alcune "spennellate" di yogurt bianco.



Ora è il momento di creare il pacchetto che andrà in forno, quindi si adagia il secondo foglio sopra al primo e si sigillano bene tutti e quattro i lati creando dei piccoli bordini.




 Foderate una teglia da forno con carta da forno e adagiate il pacchetto al centro, infornate per 20 minuti a forno già caldo a 180 gradi.



Terminato il tempo di cottura sfornate il pacchetto e praticate al centro un'incisione. Attenzione: potrebbe uscire una nuvola di vapore caldissimo quindi evitate di avvicinarvi troppo con le mani e con il volto!



Trasferite le mele in un piattino da dolce e gustate ancora caldo, irrorando con il succo rimasto sul fondo del pacchetto di alluminio.



Per gli amanti del barbeque è possibile cuocere questo sfizioso dolce direttamente sulla griglia. La preparazione è la stessa e i tempi di cottura sono quasi identici, quello che cambia è sicuramente il gusto che ha una marcia in più data dal profumo di brace.
Buona merenda a tutti!